Tagliare il nastro il giorno dell’inaugurazione è l’azione più semplice che farai nel tuo club. Aprire una palestra è la parte facile, gestirla e non farla affondare è tutta un’altra storia.
Mario è un imprenditore del fitness alle prime armi: faceva il tecnico e sapeva farlo molto bene, ma ha deciso di reinventarsi e tentare una nuova strada.
In questo articolo utilizzerò la sua storia per mostrati una serie di errori che NON devi assolutamente commettere quando decidi di aprire una palestra e, alla fine di tutto, ti spiegherò per quale motivo alcuni tentativi di acquisizione clienti vanno a finire male.
Non giocare a fare l’imprenditore!
Aprire una palestra non rende automaticamente imprenditori. È una regola che devi tenere a mente e che vale sia per il settore del fitness, sia per tutti gli altri settori.
Non si gioca a fare gli imprenditori.
Attenzione, so che nessuno è qui per giocare, ma spesso si sottovaluta di molto l’impegno e la complessità insita nella gestione di un club.
Quando Mario ha deciso di lanciarsi in questa avventura probabilmente non si aspettava un percorso così tortuoso: ha allestito il suo locale, sistemato l’attrezzatura, le sale, scelto le attività di gruppo e controllato che negli spogliatoi funzionasse l’acqua calda.
Dopodiché, ha aperto.
La gente ha iniziato a iscriversi e ad allenarsi e hanno cominciato a entrare in tasca i primi soldini.
Mario era sereno: i soldini c’erano, la palestra era affollata e sembrava andare tutto bene. C’era solo un problema: Mario non sapeva che, per fare l’imprenditore, ci sono due modi possibili di agire.
- Agire in maniera consapevole e programmatica;
- Agire affidandoti al caso e sperare che vada sempre tutto bene.
Quanto pesa essere imprenditori oggi?
Mario non aveva possibilità di scegliere, perché non conosceva le due opzioni.
Per Mario, fare l’imprenditore significava solo agire affidandosi al flusso degli eventi e sperare che andasse sempre tutto bene.
I primi mesi di apertura per la palestra sono stati senza dubbio fruttuosi: iscrizioni a pioggia, curiosi che frequentano le lezioni prova, allenamenti personal e flusso di denaro in entrata.
Con il tempo tuttavia, la palestra non è più una novità nel quartiere: gli iscritti non arrivano più, calano i guadagni e Mario non sa come far fronte a tutte le spese in uscita.
Stipendi, tasse e affitto da pagare sembrano schiacciarlo.
C’è bisogno di una soluzione.
Mario stila una lista di azioni che potrebbe fare per salvare il suo club e inizia ad attuarle una per volta:
- Acquistare nuovi attrezzi;
- Aggiungere nuove attività nel programma delle lezioni;
- Sponsorizzare la palestra sui social.
Le prime soluzioni e i primi fallimenti
La palestra di Mario è giovane, nuova, ma un nuovo attrezzo per gli allenamenti potrebbe attirare più iscritti…
Mario inizia a mostrare il nuovo macchinario agli iscritti: molti lo testano, alcuni lo scelgono per includerlo nella propria routine di allenamento, ma non ci sono nuovi iscritti.
La prima azione della lista va spuntata e cancellata: è stata solo uno spreco di tempo e di denaro (che già non abbondava nelle casse del club).
Mario pensa quindi alla seconda opzione: inserire una nuova attività di gruppo per incrementare il numero di partecipanti.
Prima di scegliere l’attività da inserire a calendario, Mario ha elaborato un piano d’azione: ha chiesto ai suoi iscritti quale attività desiderassero svolgere.
Le risposte sono state variegate e vaghe, ma ha prevalso un desiderio generale di innovazione: le persone amano fare cose nuove, attività non conosciute, ma che garantiscono divertimento e risultati in tempi brevi.
Mario sceglie in base a queste esigenze e integra nel suo calendario la nuovissima attività ancora sconosciuta in città.
Questo sembra risollevare le sorti della sua palestra!
Va tutto bene, fino a quando… un’altra palestra della città inserisce a calendario la stessa attività e le persone iniziano a scegliere in base a ciò che è più comodo: vicinanza, prezzo, orari.
Un altro scossone arriva: la palestra di Mario non ha più l’esclusiva e iniziano a palesarsi i primi competitor.
La fine è vicina, ma non per Mario che è deciso a non arrendersi e tira fuori il suo asso nella manica: la sponsorizzazione sui social.
Sponsorizzare sì, ma con criterio!
La terza chance di sopravvivere è questa: lanciare una campagna di sponsorizzazione sui social per ampliare il raggio di utenza e di potenziali iscritti della palestra.
Come si procede?
Mario decide di contattare un grafico: gli fa creare delle locandine impaginate belle con qualche foto della palestra, ci scrive su “PROMOZIONE SPECIALE” e lancia la sponsorizzata investendo del denaro.
È il momento di fare un appunto alla strategia (totalmente assente) di Mario. Quando sponsorizziamo il nostro club sui social dobbiamo avere chiari:
- A chi ci rivolgiamo (target);
- Gli obiettivi della campagna (cosa vogliamo ottenere? Iscritti, contatti, soldi?);
- Quali canali di comunicazione preferisce il nostro target (Instagram, Facebook, YouTube, WhatsApp?).
In base a questo Mario avrebbe potuto creare una campagna di sponsorizzazione valida e in grado di portare dei risultati, tuttavia… Mario ha agito seguendo l’abitudine del “così fanno tutti”.
La sponsorizzata di Mario presenta queste caratteristiche:
- Non ha scelto il target;
- Ha creato una promozione (chiunque segua Richfit sa quanto demonizziamo le promo a sconto qui dentro);
- Non ha fissato un obiettivo preciso (se non sai che risultato vuoi dalla tua campagna, non potrai mai ottenerlo).
Agire come ha fatto Mario è un ERRORE molto comune nel mondo del fitness, ma non è colpa del singolo imprenditore: le ragioni di queste azioni totalmente scorrette sono da ricercare all’interno del nostro passato.
Un passato che non insegna
Quali sono i motivi del fallimento di tutte le azioni che Mario ha fatto per salvare il suo club?
Proviamo a snocciolarli insieme:
- Mancanza di un obiettivo preciso;
- Azioni basate su caso, fortuna e sul “si è sempre fatto così”;
- False convinzioni;
- Preparazione imprenditoriale insufficiente.
Cosa significa ciascun punto di questo elenco?
Se non hai un obiettivo ben preciso non puoi indirizzare correttamente i tuoi sforzi, ti faccio un esempio: acquistare attrezzatura nuova non è necessario se hai già macchinari nuovi in palestra, quindi perché farlo?
Uno dei motivi per cui si sbaglia spesso è legato alle abitudini apprese all’interno del nostro settore: lavorare nel fitness e lavorare nel fitness in Italia, comporta una serie di false convinzioni che abbiamo acquisito e da cui non riusciamo a staccarci.
Quella dell’acquisto di attrezzi nuovi per attrarre nuovi clienti è una di queste.
Così come lo è anche inserire una nuova disciplina di allenamento oppure fare i volantini e distribuirli per la città sperando che la scritta “PROMOZIONE” faccia arrivare in palestra nuovi iscritti.
Il problema è che se puntiamo sulle promozioni o sulle novità, le nostre strategie di marketing (che non sono strategie di marketing, perché marketing è altro) avranno vita breve e zero risultati e quindi, porteranno solo a uno SPRECO di tempo, risorse e denaro.
Il nemico di ogni palestra e di ogni imprenditore…
La colpa di tutto questo non è di Mario, come non lo è di nessun imprenditore che decide di aprire un club.
Il vero colpevole di ogni fallimento è l’abitudine: il nemico di ogni imprenditore che vuole fare davvero fortuna qui in Italia.
L’abitudine porta chi lavora nel fitness a restare in una zona comoda dove vige la regola del “Si è sempre fatto così” e non dà alternative né spinte per il cambiamento.
L’unico modo per sconfiggere l’abitudine e sciogliere la catena con cui ci lega è fare ciò che ha fatto Mario: informarsi, formarsi e aprire la mente.
Queste azioni hanno permesso a Mario di scoprire che esiste una nuova strada da seguire per salvare la sua palestra.
Gli step da seguire per salvare il tuo club
È un percorso composto da 3 step:
- Conosci il tuo nemico;
- Pianifica il tuo lavoro presente e futuro;
- Costruisci il tuo miglior futuro.
Come puoi riuscire a fare tutto questo?
Con la guida Sistema Anticrisi sarai in grado di conoscere il tuo nemico, ma attento: potrai avere questa guida contro la crisi dei club solo acquistando il nostro libro Sistema Richfit.
Sistema Richfit è il libro che ti aprirà tutte le porte del successo e ti permetterà di pianificare, organizzare e gestire il lavoro tuo e dei tuoi collaboratori in modo impeccabile.
Proprio come ha fatto Mario, quando ha conosciuto Richfit: è entrato nel gruppo dei Gladiatori e ha finalmente deciso di dare uno scossone alla sua vita imprenditoriale grazie al nostro servizio di consulenza.
Cosa ha fatto ripartire il club di Mario?
Cosa ha trovato e cosa troverai tu in Richfit?
- Coraggio per sovvertire il sistema vecchio, marcio e deleterio;
- Consapevolezza dell’importanza del ruolo di un imprenditore all’interno di un club;
- Supporto da parte nostra e dei membri della community che si confrontano e spronano a vicenda.
Se vuoi essere davvero padrone di te stesso e del tuo futuro, non farti bloccare dall’abitudine e dalle false credenze del fitness italiano.
Scegli di andare oltre e segui la vera strada che ti porterà al successo, proprio come hanno fatto tutti gli imprenditori che hanno già scelto Richfit e stanno mostrando ogni giorno i risultati ottenuti.
Hai bisogno di una spinta?
Prenota la tua prima consulenza gratuita qui: https://assistenzarichfit.com/ e inizia a costruire il tuo miglior futuro da oggi, proprio come Mario.
Al Tuo successo
Emanuele